Sono passati quarant’anni da quel tragico 8 febbraio 1984, quando Stefano Furlan, appena ventenne, venne attaccato mortalmente dalla polizia al termine della partita di Coppa Italia tra Triestina e Udinese. Quarant’anni ma il ricordo vive, grazie soprattutto agli ultras della Triestina e della mamma di Stefano, Renata. Il nome di Stefano, scritto a spray o a cartoncino in tante curve d’Italia (ma non solo), compresa la nostra. Ricordare, perché giusto. Ricordare, perché doveroso. Tramandare, perché non capiti a nessuno ciò che è successo a Stefano e la sua famiglia, i suoi amici, i suoi cari. Con grande piacere daremo il benvenuto all’Associazione Stefano Presente il mercoledi 18 settembre 2024, ore 19:00 presso la Tribuna dello Stadio Luig Ferraris. L’evento (aperto a tutti i tifosi sampdoriani) sarà l’occasione per presentare il libro “Una notte lunga quarant’anni” dedicata proprio a Stefano Furlan.
Abbiamo raggiunto Lorenzo, esponente della Curva Furlan e della stessa Associazione Stefano Presente, per porgli qualche semplice domanda.
1.Chi c’è dietro la creazione del libro?
Dietro la realizzazione di questo libro ci sono i ragazzi della Curva Furlan, con il presidente Paolo Fonda, che ha conservato con cura un vasto archivio di materiale su Stefano Furlan. Hanno collaborato anche tutti coloro che hanno contribuito all'organizzazione della mostra dedicata a Stefano. Un ruolo fondamentale è stato svolto da Francesco Severi, un giovane giornalista che ha curato tutti i testi del libro, affiancato da Emi, Marco, Nicole e Chiara, quest'ultima che ha curato tutti gli aspetti della mostra.
Un contributo significativo proviene anche dai ragazzi dell'Udinese, come Piero Montina, che era presente allo stadio quel tragico giorno del 1984. Il cuore della Curva ha mantenuto vivo il ricordo di Stefano in tutti questi anni, e il loro impegno è stato fondamentale per la realizzazione di questo progetto.
2. Parlaci dell Associazione Stefano Presente
L'Associazione "Stefano Presente" nasce con l'intento che questo quarantesimo anniversario non rappresenti un punto d'arrivo, ma piuttosto un punto di partenza. L'obiettivo è che l'associazione continui nel tempo, promuovendo iniziative benefiche che, prima di tutto, mantengano vivo il ricordo di Stefano. Insieme ai suoi due cugini, che sono ancora tra noi e con cui ci sentiamo quotidianamente, e al suo migliore amico, abbiamo deciso di creare un'associazione che possa perdurare. Abbiamo unito tanti giovani che hanno avuto fiducia in noi e che hanno voluto mettersi in gioco, facendo qualcosa di concreto e attivo in memoria di Stefano. Non si tratta soltanto di una commemorazione che si esaurisce l'8 febbraio, ma di un impegno continuo.
Grazie all'associazione, puntiamo anche a ottenere il patrocinio del Comune per organizzare eventi come la mostra per il quarantesimo anniversario, che è durata più di due mesi a Trieste e ha coinvolto oltre 4000 partecipanti. Solo con il supporto della città di Trieste abbiamo potuto realizzare eventi di tale portata, come un'asta benefica con numerose maglie di squadre di Serie A, B, C, D e dilettanti. L'asta ha raccolto oltre 8.000 euro, donati all'ospedale Burlo Garofolo di Trieste, dove la madre di Stefano faceva ogni anno una donazione privata. Questo gesto era il suo modo di lasciare qualcosa in memoria della famiglia, senza mai chiedere nulla in cambio.
L'associazione è nata con uno spirito di aggregazione, grazie anche a chi, prima di noi, ha mantenuto viva la memoria di Stefano. Il presidente, consapevole dell'importanza di questo impegno, ricorda quanto sia stato significativo nel 1994 chiamare la madre di Stefano per invitarla al cimitero e portarle un mazzo di fiori. Lei ha ringraziato, sapendo che da quel momento in poi, lo striscione "Stefano Presente" sarebbe stato esposto in ogni stadio, in casa o in trasferta, accompagnando la squadra in ogni partita. Gridare questo slogan è diventato un rituale, e attraverso questa associazione, continueremo a farlo vivere nel tempo. Questa sarà la nostra più grande vittoria.
3. Intenti per il futuro?
L'obiettivo dell'associazione è di non fermarsi al 2024, ma di continuare anche negli anni successivi, riproponendo iniziative come l'asta benefica con le maglie donate dalle tifoserie e dalle società sportive che ci stanno sostenendo. Fra le altre cose, abbiamo l'intenzione di creare dei podcast per approfondire la storia di Stefano. Vogliamo che queste iniziative raggiungano sempre più persone, avvicinandole alla figura di Stefano.
Non si tratta solo di fare qualcosa per il dovere di farlo, ma di un impegno fondamentale: diffondere la memoria di Stefano nella società, affinché questa vicenda, una delle più tragiche, non venga dimenticata. È nostro dovere mantenere vivo il ricordo, non solo per chi lo ha conosciuto, ma anche per chi ne ha solo sentito parlare, affinché la sua storia continui a essere raccontata e condivisa.