Soffia sempre più forte il vento contrario alla tessera del tifoso. Senza sosta porta con se le parole pronunciate da personaggi più o meno noti delle istituzioni, della politica e dello sport. Parole, puntualmente riportate dagli organi di stampa, che all’unisono e come d'incanto voltano le spalle a quello strumento così osannato nel corso degli ultimi anni. Ricordate? Maroni oggi non c'è più , ma cè il Sig. Manganelli, Capo della Polizia. Uno dei promotori prima, e dei più arcigni difensori poi, della Tessera del Tifoso. Almeno fino a metà gennaio 2013 quando, davanti a taccuini e telecamere, ha pronunciato le seguenti parole: ''L'adozione della normativa antiviolenza ha comportato delle forzature che personalmente mi pesano, anche se io stesso sono stato fra i promotori, come il fatto che bisogna fare un 'percorso di guerra' per l'acquisto di un biglietto per assistere a una partita di calcio: speriamo di tornare presto alla normalità'' (leggi l’articolo). E ancora, come in un crescendo : ''Mi piacerebbe che mia zia potesse portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso, nè il documento di riconoscimento''. Grazie mister Manganelli, anche noi speriamo che sua zia non debba subire gli effetti nefasti dell'invenzione partorita ANCHE da lei. Ma se pensate che Manganelli sia impazzito, allora tenetevi forte perché ecco a voi Maurizio Beretta. L'attuale (riconfermato) presidente della Lega di Serie A, il 30 agosto 2010, durante il suo precedente mandato, dichiarava che “Quando i tifosi per bene capiranno che questo servizio (la tdt…) garantisce vantaggi verrà sfatato ogni pregiudizio e finirà questa battaglia di disinformazione portata avanti da piccoli gruppi (leggasi "i gruppi Ultras".) le polemiche si scioglieranno come neve al sole” (leggi l’articolo). Ebbene, lo stesso Maurizo Beretta, dopo aver assistito al dietro-front di Antonio Manganelli, ha avuto il coraggio di dichiarare, sempre a gennaio 2013, che “La normativa (cioè la tdt…) causa difficoltà ai tifosi perbene che vogliono acquistare i biglietti, torniamo alla normalità. Noi siamo pronti a collaborare, il segnale che ha dato oggi il Capo della polizia è molto importante: lo ringrazio a nome dei venti club di serie A" (leggi l’articolo). Sembra assurdo, vero? Con quale “nonchalance” questi signori si rimangiano tutto! Se in mezzo a queste dichiarazioni non ci fossero tre anni di repressione, limitazione delle libertà personali, discriminazioni territoriali (il residente di una regione che non può acquistare un biglietto per la partita in trasferta) ci sarebbe da ridere. Ma oggi non abbiamo niente da ridere, siamo incazzati e vogliamo fargliela pagare. Oggi, oltretutto, quando in periodo pre-elettorale, tutti (non solo quei due, Manganelli e Beretta) stanno molto attenti a come parlano. In gioco ci sono tante poltrone e quindi tanti soldi. Che questa paura di sostenere la tessera del tifoso, ora come ora, sia data dal fatto che è stata un clamoroso fallimento a detta anche di chi ne aveva benedetto l’introduzione? Ci piacerebbe, molto, anche se non siamo così ingenui da crederci davvero. Comunque, chi non vuole passare per sostenitore di questo fallimento sono sicuramente diversi candidati che non hanno perso occasione di dire la loro, cominciando da Marcel Vulpis che ad inizio febbraio ha dichiarato che “A gran voce e da troppo tempo la diverse tifoserie di calcio presenti nel nostro Paese, chiedono di poter ritornare a vivere gli stadi in modo più libero. E’ per questa ragione che come candidato al Senato chiedo ufficialmente che sia abolita la “Tessera del Tifoso”, così come tutte le limitazioni/restrizioni previste per le trasferte dei supporter (al seguito della squadra del cuore) all’interno del provvedimento Maroni, ormai obsoleto oltre che inutile incluso il biglietto nominale (leggi l’articolo)". Della stessa pasta le parole della Sig.ra Paola Musu ".... si ritiene opportuna l’abolizione della tessera del tifoso, in quanto strumento anticostituzionale e lesivo delle libertà personali, unitamente alla modifica della normativa per la sicurezza negli stadi, attraverso nuove proposte identificate mediante un aperto confronto con il mondo delle tifoserie organizzate. Ugualmente, a tutela sia delle forze dell’ordine che dei cittadini, si ritiene opportuna l’istituzione del numero identificativo sulle divise dei tutori dell’ordine....” (link al sito dal quale abbiamo riportato le dichiarazioni). Segnaliamo anche le parole dell’On. Paola Frassinetti rivolta direttamente ai tifosi: “Cari amici, nella scorsa legislatura da Vicepresidente della Commissione Sport mi sono occupata delle problematiche relative al tifo, proponendo la modifica dell’Art. 9 della legge sulla tessera del tifoso. Inoltre ho presentato più di un’interrogazione su fatti che avevano visto coinvolti tifosi. Ho anche contribuito, dopo una lunga battaglia, a far apporre la targa in memoria di Gabriele Sandri nel luogo dove è stato barbaramente ucciso. Da sempre sono disposta ad ascoltare i rappresentanti delle curve e spero di poter continuare a essere un referente attento, per cercare di favorire le vostre istanze”. Niente male se pensiamo che solo un paio di anni fa, quando i nostri governanti (tutti: destra, sinistra, centro, sotto e sopra….) erano ben comodi al potere, non esitavano un secondo nel massacrarci in maniera indiscriminata ad ogni occasione che gli si presentava davanti e darci addosso con tutti gli strumenti che avevano a disposizione. Sappiamo di non essere i primi a riportare le dichiarazioni sopra elencate, così come siamo certi che queste stesse dichiarazioni non resteranno isolate ma anzi, verranno presto affiancate da nuovi proclami sempre ad opera di coloro che sono in odore di elezioni. Siate certi che non ce le lasceremo sfuggire, voi premuratevi semplicemente di rimanere “sintonizzati”.
La Tessera? Sciogliamola, “come neve al sole…”