Ci sono tanti modi per affrontare un problema. Per esempio, agendo d'istinto. Rischioso, perché molto probabilmente in quel momento non si sta pensando alle conseguenze ed in più non si ha la certezza di ottenere ciò che si vuole. Oppure agendo con superficialità, e qui il fallimento è dietro l'angolo. Ma qual è il peggior modo di affrontare un problema? Semplice, non affrontarlo. Questo, signore e signori, è quello che accade ogni giorno in Italia. Moltissimi problemi del nostro paese infatti, vengono accantonati, e in alcuni casi, mai più tirati fuori. Ma attenzione: non dai cittadini, che si mobilitano, protestano e subiscono le conseguenze sulla propria pelle, bensì dai media e dalle istituzioni, veri padroni del potere decisionale. Ci sono poi problemi che, ancor peggio, vengono affrontati da politici e organi non competenti in materia. Stiamo parlando di gente che agisce senza conoscere in alcun modo la situazione per cui va ad operare, di persone che piuttosto che applicarsi e documentarsi a dovere, preferiscono lavarsene le mani prendendo le decisioni più comode e veloci. Peccato però che queste decisioni siano spesso anche folli, discriminanti e liberticide.
Lo sanno bene i tifosi che frequentano gli stadi italiani. Ancora meglio lo sanno i tifosi che frequentano le curve. Prendiamo i divieti di trasferta. Forse non tutti sono al corrente che, da un po’ di anni a questa parte, anche le tifoserie tesserate subiscono i divieti sull’apertura delle trasferte. E menomale che la tessera doveva garantirne la partecipazione…! Precisamente, quindi, di cosa stiamo parlando? Di una fregatura, di una menzogna, di un totale fallimento. Ecco di cosa stiamo parlando. Il concetto è semplice: se la partita è a rischio incidenti, loro chiudono il settore ospiti. L'ultimo caso in ordine di tempo? Juventus - Napoli del 6 Febbraio scorso. Settore ospiti chiuso. Per la prima volta si scatena la polemica ed il coro proveniente da giornali e siti internet è unanime: "La tessera del tifoso è un fallimento". Addirittura il Corriere dello Sport ci ricorda (in prima pagina) che le trasferte vietate alle tifoserie tesserate sono arrivate a quota 28 nel giro di 2 anni. Finalmente si sono svegliati. Dovevamo soltanto aspettare la partita dell'anno perché la questione ottenesse la dovuta risonanza. Come si dice in questi casi, meglio tardi che mai.
Ma non è tutto. Perché, ad oggi, le curve e i settori ospiti possono essere chiusi non solo “preventivamente”, ma anche per “punizione”. La cosa incredibile, in realtà, è che persino nell’intenzione di punire i responsabili di qualcosa si discrimina. E' successo a Bergamo. L'Osservatorio, in seguito agli incidenti avvenuti fuori dallo stadio dopo Atalanta - Inter dello scorso 16 Gennaio, ha vietato l'ingresso in curva a coloro che sono sprovvisti della tessera del tifoso, per ben tre giornate. Attenzione: non a tutti, solo a chi non possiede la tessera del tifoso. C'è poco da dire: siamo di fronte all’ennesimo vergognoso atto di uno stato che ha ormai perso ogni tipo di credibilità. Inoltre, come abbiamo constatato di recente, le curve possono essere chiuse non solo a causa di incidenti. E’ il 3 Febbraio scorso, e si gioca Lazio - Napoli. Dalla Curva Nord e dai Distinti partono dei "buu" all'indirizzo di un giocatore del Napoli. Il giudice sportivo chiude la curva per due giornate e i settori distinti per una. La stessa logica punitiva discriminante. Non sappiamo chi punire? Puniamo tutti. Alla faccia dei biglietti nominali, delle telecamere, delle diffide di 8(!!!) anni, e di queste nuove fantomatiche barriere che, a detta di molti, dovevano servire a meglio identificare i colpevoli. E pensare che quel giorno i gruppi ultras della Lazio non erano nemmeno presenti in curva per una manifestazione di protesta. Ma come?! Non erano gli Ultras quelli cattivi?
L'abbiamo già detto, e lo ripetiamo. Il sistema calcio così com'è concepito è destinato ad affondare. Il tifoso, passionale per natura, non si può sentire costantemente represso e ostacolato. La soluzione è lì, ed è a portata di mano. Se il tifoso tornerà al centro del progetto allora il calcio italiano in primis ne gioverà.