Nei giorni scorsi, durante un convegno sul Fair Play finanziario a Milano, l’ex calciatore e attuale Amministratore Delegato del Bayern Monaco Rumenigge, ha rilanciato con forza l’idea di una Superlega europea. Al vecchio Kalle ha fatto eco il presidente Juventino Andrea Agnelli. (per leggere l'articolo clicca qui: Rummenigge rilancia la Superlega europea: “È il futuro del calcio)
Ma cos’è questa Superlega? Qualcuno parla di una competizione che sostituirebbe l’attuale Champions League, qualcuno di un torneo a sé, con le squadre “elette” che abbandonerebbero i rispettivi campionati nazionali. La Gazzetta dello Sport, con fremito orgasmico, prontissima a sostenere il suo editore (ricordare sempre che la Gazzetta è di proprietà di RCS group, il cui maggior azionista è la Giovanni Agnelli & c.) si lancia addirittura nell’individuazione delle squadre partecipanti
Chiarissime le parole, che ne testimoniano le intenzioni e i principi, dei due grandi dirigenti.
Rumenigge: “ non so se va bene al calcio, non so se piace ai tifosi, ma qualche partita si giocherà anche in america e in Asia”. Della serie l’importante è che vada bene a noi, mica ai nostri tifosi
Agnelli:” nel mondo ci sono 1,6 miliardi di tifosi da sfruttare” sì, il ragazzo è proprio un Agnelli dentro, tutto suo zio!
Insomma, La strada ormai è segnata. Non sappiamo se domani, tra un anno o tra cinque,ma il calcio, o perlomeno il calcio come lo intendono personaggi come Agnelli e Rumenigge, indipendentemente da cosa vogliono i tifosi,vuole andare lì, dove c’è il grano vero.
Anzi , ci deve andare! . Essendo un’industria,l’industria deve fare business. E per fare business deve difendersi dalla concorrenza. E oggi, per i signori del calcio europeo, la concorrenza sono campionati di cui fino a ieri loro stessi ignoravano addirittura l’esistenza: la Cina, l’India, il Qatar, tutti in corsa per accaparrarsi quanto più denaro possibile dalle TV e degli sponsor.
E Noi? Noi tifosi di squadre della periferia dell’impero?
Noi abbiamo due strade:
continuare a inseguire ambizioni di nobiltà che, mettiamoci il cuore in pace, non raggiungeremo mai. Le leggi, i parametri che vengono via via introdotti(vedi Fair Play finanziario) sono tutti funzionali a creare il vuoto intorno a quella ventina di club che devono spartirsi la torta .
Oppure possiamo dire BASTA!
BASTA! Tenetevi la superlega, il fair play finanziario, i diritti tv, gli stadi moderni, la repressione, i posti a sedere, le coreografie fatte dalle società di marketing!
Andate avanti, sarebbe stupendo!
Lasciateci con i nostri avversari “minori”, nei nostri stadi magari un po’ scomodi.
FIRMIAMO SUBITO ,SE VI TOGLIETE DAI PIEDI!
Una provocazione? Tutt’altro! Il nostro modo di intendere il calcio è quanto di più lontano da ciò che intendono Rumenigge, agnelli e i loro compari, e siamo certi di non essere in pochi a pensarla così.
Non ci interessa, non ci è mai interessato, il blasone dell’avversario. Certo, vincere a San Siro è sempre stata una goduria, ma se è per questo anche a Castellammare di Stabia! E se per una partita a San Siro dobbiamo continuare a ingoiare merda a tonnellate ,noi non abbiamo dubbi e diciamo Basta….
SI ALLA SUPERLEGA EUROPEA! FATELA SUBITO!